@NinfaEco ha scritto: @tulip ha scritto:Perché, che cos'è un sentimento?
Secondo me è qualcosa che ha sostanza, che parte da chi lo prova ma che va oltre unendo le persone, ha valore e va difeso, è caldo è da spessore,
non si consuma ma si vive, non è intercambiabile, non è strumentale, ha molte sfumature, è creativo e si rigenera, è umano.
Io non la vedo così.
Intanto cambia e poi si consuma vivendolo.
Non che la cosa mi piaccia, specie perché raramente
gli orologi sono sincronizzati e la rottura di un amore creato insieme
è, ahimé, più spesso il tocco finale di uno dei due, cui l'altro deve, suo malgrado,
adeguarsi.
Ad ogni modo quando sento storie di tradimenti non riesco a schierarmi dalla parte di qualcuno,
nemmeno da quella di chi lo subisce (per quanto possa dispiacermi vederla soffrire), perché mi dico semplicemente
che non so niente o troppo poco di quel mondo tutto a sé che è ogni coppia, la quale andrebbe seguita e spiata
fin nell'intimo della sua stanza da letto per dire qualcosa sulla superficie degli eventi che la investono.
E Ninfa, quella che tu nell'altro 3d che hai aperto descrivi sommariamente come tattica meschina dell'uomo (la distruzione
psicologica della compagna per addossarle al momento opportuno la responsabilità dell'orrendo misfatto che sta per compiersi)
in realtà è una faccenda più complessa, che implica davvero una spartizione di responsabilità. Parlare di "colpe" quando si tratta
di una coppia è raramente adeguato.
Ciò detto,secondo me, alla fine, quando si tradisce non si fa che svelare il malinteso generato da un'idea (la monogamia)
in noi profondamente radicata ma che è solo un condizionamento culturale, che pubblicamente resiste e nel privato viene demolito.
perciò del tradimento potrei arrivare ad avere una visione "positiva" come di qualcosa che riconsegna l'uomo e la donna alla sincerità
dei propri istinti. Ed è, anche per la persona che subisce la ferita, un'occasione in più per capire e per "crescere".